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oloturia

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  • Salve ragazzi,
    sò che l'oloturia è prevalentemente un esca da palamito (che utilizzavo quando avevo il palamito con ottimi risultati),ma l'avete mai provata a PAF da spiaggia o da moli portuali specialmente nel periodo estivo per le big orate?

    ciao emil.anto,io l'ho provata spesso e volentieri l'oloturia per le orate e ti diro che sono riuscito una sola volta a fregarla…ti parlo delle coste della sardegna quella della provincia di oristano…da voi com'è? ci hai provato ultimamente? >s<calabria>s<

    Anche se hai risposto ad una domanda un pò vecchiotta, vale comunque la pena riaprire il discorso su quest'esca che spesso non è molto conosciuta. Personalmente non l'ho mai adoperata a mare calmissimo ma con mare schiumoso e a volte con buoni risultati in fatto di saraghi. E' un'esca poco utilizzata da riva a causa della sempre maggiore difficoltà a reperirla e poi per la difficoltà nel prepararla. Io sono ormai diversi anni che non la utilizzo più proprio per questi motivi. Alcuni anni fa dopo una mareggiata avevo un paio di spiagge di riferimento dove puntualmente si potevano trovare spiaggiate (spiagge miste di solito). Col passare del tempo è stato, purtroppo, sempre più difficile trovarla.

    L'ho vista per la prima volta due giorni fa, un conoscente ne ha procurate alcune per usarle col palamito, a suo dire per i saraghi è eccezionale, in effetti la mattina dopo è tornato con un sarago da 1,3 kg più 4 burlise (spigole maculate) tutte intorno ai 700 gr, gli chiederò di procurarmene qualcuna da usare dalla spiaggia, qualcuno sa se dopo avere pulito l'oloturia è possibile conservarla in congelatore?

    Personalmente le utilizzo solo d'inverno in condizioni di mare formato e in scaduta. Sul misto e sulla sabbia e su qualsiasi tipo di calamento presentato si sono sempre fatti vivi bei saraghi e spigole. Mai prese orate. Solitamente le vado a prendere verso la metà di settembre, in mare, e poi le congelo con tutto il guscio in buste da 4-5 esemplari. Quando mi servono le tolgo dal frigo un paio di ore prima e le pulisco direttamente in spiaggia ogni volta che mi servono.

    saluti

    1

    yuno

    @yuno

    Partecipante

    Scusami Vittorio, dici:

    Quote:
    Solitamente le vado a prendere verso la metà di settembre, in mare, e poi le congelo con tutto il guscio in buste da 4-5 esemplari.

    Magari la domanda è banale, e andrebbe detto che non ho mai avuto a che fare con questo tipo di esca,ma come fai a prendere questi cetriolini?
    *+-xààà*

    Quote:
    Magari la domanda è banale, e andrebbe detto che non ho mai avuto a che fare con questo tipo di esca,ma come fai a prendere questi cetriolini?
    *+-xààà*

    Ciao yuno!!!
    Sul tirreno cosentino, almeno io, riesco a recuperarla in prossimità di scogliere e insenature rocciose…dove ci stanno i ricci per intenderci….. non so se si trovi anche in mare aperto con fondale roccioso, non ho mai provato…. comunque confermo quanto detto dagli altri.. ottima per saraghi e spigole, dicono anche per le big orate ma, sinceramente, mai presa una con quest'esca. In inverno è davvero il massimo…

    Un saluto
    Fabio

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Oloturia

    L’oloturia, più comunemente conosciuta con il nome di ‘cetriolo di mare’  ma anche con nomi più coloriti a causa della sua forma fallica, è un echinoderma molto ricercato dai palamitai sia per la sua efficacia che per la sua facile reperibilità tra i fondali sabbiosi, specialmente se ricoperti di posidonie. Le sue dimensioni possono diventare anche ragguardevoli, ma di solito la taglia più diffusa è quella media

    oloturia.png

    Quando utilizzo il palamito a vela, è tra le esche che preferisco.

    Come la catturo

    Durante la stagione estiva, mi immergo con la maschera e la ricerco visivamente tra le posidonie. Se la zona non è molto battuta, se ne possono trovare anche due o tre per metro quadro. La cattura è estremamente facile ed avviene a mani nude in quanto l’oloturia procede in modo lentissimo sul fondo (anche bassissimo) e non si insabbia. Durante la stagione invernale uso i waders, lo specchio ed una canna di palude biforcuta.

    Come la preparo come esca

    La preparazione dell’oloturia è un po’ complicata ed alquanto lenta, in quanto come esca va utilizzata la sua polpa gelatinosa interna che è tenacemente attaccata al coriaceo mantello che la riveste. Se la devo utilizzare come esca per il palamito, svolgo il lavoro a casa il giorno precedente e conservo la polpa in frigorifero dopo averla ricoperta con un pizzico di sale. Se per caso il giorno successivo non posso più andare a pesca, allora la congelo in quanto si conserva perfettamente.
    Se la devo utilizzare come esca per le canne, mi servo dell’ausilio della serbidora come piano di lavoro.  In entrambi i casi uso un coltello affilatissimo per sezionarla ed un cucchiaio da cucina,  a cui ho affilato un bordo con la mola, per raschiare la polpa gelatinosa

    mola.png

    All’oloturia vanno tagliate le due estremità per circa 2-3 cm e quindi il tronco va sezionato per il lungo in due spezzoni, prestando attenzione agli schizzi delle sue viscere, che vanno completamente asportate. Dopo aver risciacquato i due tronconi, con il cucchiaio affilato a mò di coltello raschio via dalla dura cotenna la polpa gelatinosa di colore grigiastro che ha lo spessore di qualche millimetro, prestando la massima attenzione ad asportarla più intera possibile e non a piccoli pezzetti, che rendono più difficoltosa l’escata. Una volta asportata la polpa, le scorze si possono eliminare in quanto inutilizzabili

    oloturia3.png

    Se l’amo che utilizzo è un po’ grosso, allora ‘rassodo’ la polpa usando il filo elastico (naturalmente se la esco sulle canne, non sul palamito)

    elastico.png

    Nella pesca da riva all’orata devo però ammettere che l’oloturia mi ha sempre dato risultati molto inferiori al bibi e all’amaricano, per cui la uso come esca di ripiego preferendole le esche appena citate, pur pescando in zone in cui l’oloturia è abbondante.
    Nella pesca col palamito a vela ho invece ottenuto sempre dei buoni risultati, ma a patto di lasciare il palamito in pesca per tutta la notte, quindi facendo un’unica calata.

    Domani andrò a pesca,ne ho reperite un paio e già preparate. vediamo che effetto faranno sulle orate. ovviamente porterò con me gli immancabili granchi nuotatori e il verme di rimini…

    Ieri mattina assieme ed un amico che l'ha usata di recente sul palamito ne ho reperita una per fare una prova, dopo averla messa nel secchiello di mio figlio l'ho lasciata tranquilla per qualche ora con l'intento di prepararla nel pomeriggio, quando l'ho ripresa aveva espulso una quantità infinita di feci ed era totalmente sgonfia, morale della favola non ho avuto lo stomaco per sezionarla così l'ho riportata dove l'avevo trovata, purtroppo il suo aspetto rende il vermone un po' stomachevole di suo, se poi non si è avvezzi ad effettuare certe operazioni su animali "vivi" la cosa si complica ancora a di più, devo comunque dire che dopo avere letto il precedente post di NonnoRoby sul come preparare l'oloturia, forse riproverò.

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Quote:
    … quando l'ho ripresa aveva espulso una quantità infinita di feci ed era totalmente sgonfia, morale della favola non ho avuto lo stomaco per sezionarla…

    A quel punto avresti potuto benissimo sezionarla senza troppi rimorsi di coscienza, in quanto l'oloturia era già morta per asfissia (per mantenerla viva avresti dovuto cambiare l'acqua nel secchiello con una certa frequenza).
    Purtroppo dobbiamo condividere la nostra passione per la pesca con i nostri rimorsi, altrimenti non potremmo mai usare un'esca viva (vermi, granchio, bigattini, pesce-esca e quant'altro), ne tanto meno trattenere i pesci per cucinarceli. Se può esserci di consolazione, basta concentrarci sul fatto che non commettiamo un atto gratuito di crudeltà, ma un atto necessario per poter praticare la nostra irresistibile passione, in caso contrario dovremmo non praticare la pesca.
    E' un pò come sbafarsi una bistecca, la mangiamo senza farci troppi scrupoli perché non valutiamo che proviene da un animale sezionato. Probabilmente, se assistessimo alla sua macellazione, magari non vorremmo più mangiare carne. C'est la vie!
    Nel caso dell'oloturia, indubbiamente l'asportazione delle viscere è un'operazione abbastanza impressionante (io stesso ne rimasi scosso la prima volta che lo feci), ma poi la passione per la pesca ha avuto il sopravvento, ed ormai ci ho fatto il callo. Se non vuoi sezionarla viva, puoi metterla per qualche ora nel congelatore…

    Ciao
    Nelle mie zone è possibile trovarla facendo una passeggiata durante una scaduta di mare. Sulla spiaggia, tra la posidona depositata sull'arenile, si trova in buona quantità. Bisogna prendere solo quelle non esposte direttamente al sole. A volte si trovano anche i bibi nostrani. Con un pezzo di legno sposto le alghe e la posidonia e prendo solo quelle ancora umide o bagnate. In mare con una maschera e un sacchetto a rete provate a guardare anche nei buchi degli scogli naturali.

    Io la uso per le spigole in scaduta ed è molto valida. Anche i saraghi la gradiscono. Pur frequentando posti in cui si prendono orate (anche grosse) non ne ho mai prese con questa esca. Questo sparide preferisce i bibi e i granchi che nei miei spot sono presenti in grande quantità.

    Valerio

    Ciao yuno

    Quote:
    Magari la domanda è banale, e andrebbe detto che non ho mai avuto a che fare con questo tipo di esca,ma come fai a prendere questi cetriolini?

    La risposta alla tua domanda è arrivata con gli interventi di Nonnoroby e Valerio59. Aggiungo che le condizioni marine e la visibilità subacquea devono essere buone. E' sempre preferibile andare in condizioni di mare stabili anche per evitare rischi inutili.

    saluti

    Quote:

    Quote:
    … quando l'ho ripresa aveva espulso una quantità infinita di feci ed era totalmente sgonfia, morale della favola non ho avuto lo stomaco per sezionarla…

    A quel punto avresti potuto benissimo sezionarla senza troppi rimorsi di coscienza, in quanto l'oloturia era già morta per asfissia (per mantenerla viva avresti dovuto cambiare l'acqua nel secchiello con una certa frequenza).
    Purtroppo dobbiamo condividere la nostra passione per la pesca con i nostri rimorsi, altrimenti non potremmo mai usare un'esca viva (vermi, granchio, bigattini, pesce-esca e quant'altro), ne tanto meno trattenere i pesci per cucinarceli. Se può esserci di consolazione, basta concentrarci sul fatto che non commettiamo un atto gratuito di crudeltà, ma un atto necessario per poter praticare la nostra irresistibile passione, in caso contrario dovremmo non praticare la pesca.
    E' un pò come sbafarsi una bistecca, la mangiamo senza farci troppi scrupoli perché non valutiamo che proviene da un animale sezionato. Probabilmente, se assistessimo alla sua macellazione, magari non vorremmo più mangiare carne. C'est la vie!
    Nel caso dell'oloturia, indubbiamente l'asportazione delle viscere è un'operazione abbastanza impressionante (io stesso ne rimasi scosso la prima volta che lo feci), ma poi la passione per la pesca ha avuto il sopravvento, ed ormai ci ho fatto il callo. Se non vuoi sezionarla viva, puoi metterla per qualche ora nel congelatore…

    Usando la tecnica da te illustrata sopra mi sono convinto di riprovare a breve, ritengo ormai a ragion veduta che le esche autoctone siano le migliori in assoluto ex-aequo con quelle di pescheria, prova ne ho avuto nelle mie ormai agli sgoccioli tre settimane di ferie totalmente dedicate alla pesca, col "vecchio" gambero ho  sbaragliato i miei amici armati di vermi di tutte le razze e colori (coreano rosso?!?).

    salve..comunque avevo letto da qualche parte che l'oloturia e una specie protetta,non so quanto sia vero però magari voi più esperti sapete darmi la risposta se era veritiera o no???

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