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BLUTBOMBETTE?

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  • Se facciamo un esame di coscienza il nostro sport ha poco (purtroppo) di sportivo in quanto sul piatto della bilancia si contrappongono il nostro divertimento alla vita di un essere vivente. Cerchiamo quindi di svolgere la nostra passione nel modo più naturale possibile visto che abbiamo comunque il coltello dalla parte del manico (uso di attrezzi sofisticati contro il semplice istinto del pesce). Capisco che il pesce è sempre più rarefatto ma se vogliamo mettere una coda nella nostra padella puntiamo casomai sull'affinamento della nostra tecnica piuttosto che su sistemi poco chiari. Il nostro mare è quotidianamente avvelenato da ogni sorta di zozzeria, evitiamo di aggiungere altro. E non venitemi a dire che sono aminoacidi in piccolissime quantità, è lo stesso discorso di quando qualcuno si giustifica dicendo che a portare a casa due pesci sottomisura non si reca alcuna danno.

    Quote:
    Scusatemi, ma se fosse in forma di pastura nessuno avrebbe da ridire, credo.
    Io dubito che sia così efficace come si dice, però non ci vedo nulla di male o di antisportivo.

    Per quanto ne so io le pasture dovrebbero contenere ingredienti naturali (pane, sarda, formaggio ecc.), almeno quelle che io preparo in casa, non puoi quindi paragonarle a questo prodotto che già a vedere la pubblicità ti inquieta.

    Concordo in pieno con Oltremare,!

    Oltremare ti stimo perché la pensi davvero come me. Sarebbe molto bello se tutti fossimo un po' più attenti

    Vabbe Nicola il tuo discorso è giusto ma allora è tutta la pesca sportiva che andrebbe vista in maniera diversa. Con questo voglio dire che le nostre prede potrebbero stare liberamente in mate visto che senza di esse non moriremmo certamente di fame, o no?! Quindi , per me, finché si utilizzano attrezzature che danno la possibilità di scelta al pesce allora tutto è lecito, come detto sopra. Saluti

    Intendiamoci, non dobbiamo diventare moralizzatori o spalleggiare certi animalisti fanatici e integralisti. Personalmente sono però fortemente convinto che il nostro hobby possa tranquillamente coesistere con un profondo rispetto per la natura e le sue creature. Come diciamo noi sudisti, non si nasce imparati nel senso che chiunque di noi, quando inizia l’avventura con la pesca, è pervaso dall’ingordigia: pesce e pesce a tutti i costi di tutti i tipi e dimensioni e con qualunque mezzo. Poi, se la passione per la pesca rimane, si arriva a misurare l’appagamento in termini di sensazioni ed emozioni e non di pesci catturati. Maturando come pescatori si sviluppa inevitabilmente un senso ecologico che ci spinge a rispettare il mare in senso lato (intendendo anche fiumi, laghi ecc.) e ad aver maggior riguardo e vedere con occhi diversi chi ci sta dentro. Nell’attesa che la maturazione avvenga ci si può sforzare a mettere in atto alcune semplici pratiche che potranno contribuire alla salvaguardia delle nostre acque e che bene o male tutti conosciamo come il ributtare in acqua i pesci sottomisura, non insistere nell'azione di pesca se si continuano a catturare esemplari piccoli, aumentare le misure degli ami, non immettere in acqua sostanze chimiche, non esagerare con la pastura specie se non è di provenienza marina, non lasciare nulla sulla spiaggia compreso i mozziconi ecc. ecc.

    Quote:
    Oltremare ti stimo perché la pensi davvero come me. Sarebbe molto bello se tutti fossimo un po' più attenti

    Grazie, come ho detto sopra bastano pochi accorgimenti per migliorare le cose.

    ragazzi secondo me bisogna trovare una via di mezzo. Ciccio, secondo me esageri, paragonandolo alla pesca con le reti o ai bombaroli, ci vuole equilibrio. Tutto sommato ( e lo dico da spinner, non uso neanche l'esca io) è paragonabile alle pasture o ai feromoni. Ripeto, se si tratta di prodotti inquinanti (ma non penso, altrimenti non sarebbero in commercio, spero) allora il discorso cambia. Per quanto riguarda la sportività, secondo me ci sono tecniche che non sono sportive o addirittura illegali, come la pesca ai calamari con le lanterne, ad esempio, che sono molto più scorrette. Nel carpfishing usano tutti i tipi di pellets e pasture, alla fragola, al cioccolato, ai gusti più strani, che costano anche un occhio, ma fanno regolarmente i tornei Fipsas e non sono considerate pratiche antisportive. Altrimenti anche il feeder coi bigattini incollati, ad esempio (chiedo scusa ai cultori di questa pesca se scrivo qualche inesattezza), dovrebbe essere considerato antisportivo, in quanto i bigattini in natura non sono incollati. E le calamariere (egi) fosforescenti, non sono antisportive? Eppure si vendono tutte così. E anche i siliconici che si vendono impregnati delle sostanze più maleodoranti, non sono sportivi? Qualsiasi sistema che accresca (tutto da dimostrare) il potere attirante di qualsiasi bait, naturale o artificiale, dovrebbe essere considerato antisportivo. Per quanto mi riguarda la discriminante è solo se contengono sostanze tossiche inquinanti per il mare e per la flora e la fauna marine: del resto molti di noi usano il silicone spray, me compreso, sul trecciato e va a finire in acqua, quando lanciamo. Secondo me esiste un limite tra sportività e non sportività, in alcuni casi è netto, in questo caso è più ambiguo, quindi ci penserei bene prima di dare giudizi troppo tranchant, specialmente su pratiche che non sono considerate illegali, perché giocoforza i nostri riferimenti sono le normative vigenti, tutto il resto è troppo soggettivo per poter dare un giudizio inequivocabile.

    Si tratta di una capsula che rilascia degli amminoacidi atti a stimolare la curiosità e l'appetito dei pesci fino a due chilometri di distanza. Secondo me non c'è alcuna differenza con le comuni pasture utilizzate in tutto il mondo per ricercare pesci. Tra i vantaggi, ammesso che funzioni, c'è sicuramente la pratica di utilizzo. Si inserisce una pillola in un piccolo contenitore sulla lenza e il gioco è fatto. Non bisogna sporcarsi le mani con farine, sarde, bigattini che impestano tutto quello che toccano. Negli anni 80 dietro i cruciverba, mi ricordo che veniva sponsozizzato un prodotto spay per pescare addirittura senza alcuna esca, quindi ad amo scoperto. Lo comprai in un negozio a Genova, per 2 mila lire, e lo provai. A parte un cerchione di bicicletta non presi mai nulla.
    Ritornando al Blutbombette, dovrebbe essere un prodotto certificato e premiato all' EFTTEX 2014 di Bruxelles, che rispetta l'ambiente.
    Il prezzo è un po alto perchè si tratta di una novità. Se non dovesse funzionare, i negozianti faranno la gara per buttarcelo dietro.  <<<calabria<<<

    Ovviamente ognuno di noi ha il proprio modo di vedere le cose. Io, come ho già avuto modo di dire, sono molto selettivo in materia tanto che quando uso i bigattini (e ne uso veramente pochi) immancabilmente mi vengono i sensi di colpa. Il mare, così come un lago, un fiume o uno stagno sono degli ecosistemi che possono sopravvivere autonomamente: la natura ha creato degli equilibri perfetti affinchè ciò possa avvenire e ciò funziona finchè l'uomo non ci mette lo zampino. Sfido chiunque a smentire il fatto che dove l'uomo ha messo mano abbia stravolto gli equilibri. Magari occorrono anni, decenni, secoli ma ciò avviene sempre. Ovviamente qualcuno obietterà che occorrono grandi manovre affinchè ciò accada come il lavaggio delle cisterne delle petroliere, l'affondamento delle navi cariche di scorie, le fabbriche che scaricano nei fiumi ecc. ma io sono dell'idea che anche con la singola si possa riempire il vaso. Alcuni, in questa discussione, hanno minimizzato i componenti di questo prodotto paragonandoli a quelli di una semplice pastura, altri hanno espresso dubbi sulla sua reale efficacia. Per come la vedo io, premesso che una pastura dovrebbe contenere ingredienti naturali (per quelle che ogni tanto compro io è così) e non additivi chimici (gli aminoacidi/feromoni presenti sono di sintesi), mi sorge spontanea una domanda: ma è così difficile pescare con le sole esche naturali? Ne esistono un'infinità per ogni esigenza e preferenza. E' proprio necessario che per il nostro divertimento immettiamo sostanze estranee in questi ecosistemi? E' costì difficile cercare di procurarsi due pesci in maniera naturale e sostenibile?

    Quote:
    Ovviamente ognuno di noi ha il proprio modo di vedere le cose. Io, come ho già avuto modo di dire, sono molto selettivo in materia tanto che quando uso i bigattini (e ne uso veramente pochi) immancabilmente mi vengono i sensi di colpa. Il mare, così come un lago, un fiume o uno stagno sono degli ecosistemi che possono sopravvivere autonomamente: la natura ha creato degli equilibri perfetti affinchè ciò possa avvenire e ciò funziona finchè l'uomo non ci mette lo zampino. Sfido chiunque a smentire il fatto che dove l'uomo ha messo mano abbia stravolto gli equilibri. Magari occorrono anni, decenni, secoli ma ciò avviene sempre. Ovviamente qualcuno obietterà che occorrono grandi manovre affinchè ciò accada come il lavaggio delle cisterne delle petroliere, l'affondamento delle navi cariche di scorie, le fabbriche che scaricano nei fiumi ecc. ma io sono dell'idea che anche con la singola si possa riempire il vaso. Alcuni, in questa discussione, hanno minimizzato i componenti di questo prodotto paragonandoli a quelli di una semplice pastura, altri hanno espresso dubbi sulla sua reale efficacia. Per come la vedo io, premesso che una pastura dovrebbe contenere ingredienti naturali (per quelle che ogni tanto compro io è così) e non additivi chimici (gli aminoacidi/feromoni presenti sono di sintesi), mi sorge spontanea una domanda: ma è così difficile pescare con le sole esche naturali? Ne esistono un'infinità per ogni esigenza e preferenza. E' proprio necessario che per il nostro divertimento immettiamo sostanze estranee in questi ecosistemi? E' costì difficile cercare di procurarsi due pesci in maniera naturale e sostenibile?

    Dal punto di vista filosofico, Oltremare, posso essere d'accordo con te, anche se quando inviti a pescare con le sole esche naturali, dimentichi la pesca con gli artificiali  <xcalabria>x< che è quella a cui mi dedico oramai esclusivamente. Scherzi a parte, il discorso dal punto di vista filosofico è condivisibile, ma qui si è parlato di antisportività e secondo me è una parola grossa, che bisognerebbe utilizzare per tecniche e pratiche veramente oltre la sportività, se non illegali, ad esempio la pesca subacquea di notte con fonti luminose o la pesca ai calamari con le lanterne, che oltre ad essere antisportive sono anche illegali. Ho voluto riportare il discorso entro i giusti binari, visto che è stato associato l'utilizzo di questa pastura con aminoacidi all'uso delle reti o alla dinamite, mi sembrava che si fosse un attimo esagerato, ecco tutto. Ad esempio, l'utilizzo del palamito potrebbe essere considerato antisportivo, in quanto si utilizzano 200 ami (contraddizione rispetto all'uso di tre canne massimo) e non è possibile effettuare il catch and realease, oltre al fatto che quasi sempre si supera il limite di 5 kg di pescato, eppure non è considerata una pratica illegale. Il confine come vedi è molto labile.

    Ciao Dario, gli artificiali li ho lasciati volutamente fuori ma possono essere sempre tirati in ballo qualora, come è già successo, si pensa di modificarli con l'inserimento di additivi chimici  <xcalabria>x<.
    Certo il confine tra legalità ed illegalità è molto labile, la normativa fa una questione soggettiva e non oggettiva nel senso che distingue tra pescatori di professione e pescatori per diletto riservando ai primi maggiore tutela quasi come se il depauperamento delle risorse ittiche fosse da attribuire solo ai secondi. Fortunatamente per tanti di noi esistono limiti etici e morali che vanno ben oltre quelli imposti dai codici. Volendo scomodare la filosofia allora dovrei richiamare il concetto che ho espresso in un intervento precedente ovvero che nella cattura ed uccisione di un essere vivente per esclusive finalità ludiche c'è ben poco di sportivo. Ma qui la filosofia coincide con la pratica in quanto ciò che si pensa si attua poi a pesca. Per quanto mi riguarda, come hai avuto modo di notare, le mie "prediche" non si limitano ai feromoni e aminoacidi ma spaziano dai pesci sottomisura, alla pulizia di mare e spiagge, al rispetto della normativa ecc. quindi a 360 gradi. E questo mio punto di vista mi fa vedere la nuvoletta rossa sprigionata da queste blutbombette alla stessa stregua di un candelotto di dinamite con l'unica differenza che il primo causa danni in tempi lunghi, il secondo si esaurisce in pochi secondi.

    A questo punto mi verrebbe di mettere a paragone un candelotto di dinamite con una compressa rossa, in mare, e vedere quali dei due sistemi provoca più pesci morti.
    Queste pillole rosse, che dovrebbero essere meraviglie della moderna chimica, esauriranno il loro interesse in poco più di qualche mese, quando vedranno che non li comprerà nessuno e che chi le ha già comprate è rimasto deluso.
    Io ancora non ho sentito nessuno che le ha usate, ma c'è chi ha usato altri sistemi chimici come i ferormoni o altre gocce miracolose ed è rimasto deluso.
    Al di là di mille parole, sono chiaro: se costassero di meno, io le avrei già testate, perché non penso che facciano tutto questo danno all'ambiente.

    Eugenio, concordo pienamente con te sul successo del prodotto.
    Per il resto, il paragone fra additivo chimico e TNT  è chiaramente un paradosso ma nella sostanza, come già detto, la differenza di danno fra i due sistemi è il tempo. Il nostro problema più grosso è che non ci rendiamo conto che una compressa rossa messa in acqua da un singolo pescatore può anche non far male ma il guaio è che siamo migliaia di pescatori di cui uno con la pastiglietta, un altro con la mazzetta a sette ami, l'altro ancora con l'ancoretta a strappo ecc. ecc. Non so se ho reso l'idea

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